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Tunisia in Uaz
Uazzarpico:
Kairouan con la sua medina ci ha regalato il primo assaggio di un antica civiltà.I suoi vicoli,la sua moschea tra le più antiche,il mercante di tappeti abile venditore che con la scusa del te ci ha mostrato la sua collezione di artigianato in pura lana di dromedario,risultato un paio di tappeti a testa.La guida che si è offerta in apparenza gratuitamente di mostrarci il centro e poi..voleva 50dinari,divenuti 10 dopo una breve trattativa e una scorta di alimenti per lui e i bambini che avevano circondato le UAZ.
Uazzarpico:
Il vecchio e stanco dromedario adornato da drappi di stoffa donati dalle donne per riceverne fortuna,legato ad una ruota che estraeva l'acqua da un antico pozzo.Verso el-Chambi un parco naturale tanto cercato e mai trovato o forse ci trovavamo dentro senza saperlo.Gafsa raggiunta nella tarda sera che ci ha accolto nel suo campeggio immerso in un fantastico giardino dai mille profumi.Sempre più vicini alla nostra desiderata meta il Sahara.
Uazzarpico:
Gafsa-Chebika raggiunta attraverso una pista non segnalata dalla carta,polverosa all'inverosimile ma desiderata dopo giorni di solo asfalto.Chebika apparsa all'improvviso tra le brulle montagne,con il suo fresco ruscello sopravvissuto all'infernale caldo,temperatura minima 44°C
interno abitacolo sup.50°.Fu la nostra gioia quel rigagnolo d'acqua!!Sembravamo dei maialini impazziti in una pozzanghera.Il tramonto a Chebika indimenticabile,con le montagne che assumevano delle sfumature irreali.
Uazzarpico:
Tozeur raggiunta anch'essa in tarda serata ci ha accolto con il sua caldo umido dovuto credo alla presenza delle innumerevoli oasi e corsi d'acqua o alla vicina presenza dello chott el.Djerid.La mattina seguente raggiunta Nefta a pochi Km,abbiamo parlato con la Guardia Nazionale per chiedere l'autorizzazione ad attravarsare lo choot.Autorizzazione negata a causa del pericolo di zone melmose.Volevamo raggiungere Rijim Maatoug ad un centinaio di Km a sud di Nefta attraverso una pista riportata sulla carta.La trovammo grazie e alle indicazioni di un bambino che la traccio sulla sabbia.Non era una pista ma un percorso usato dalle carovane dei camellieri.
Uazzarpico:
Otto ore tra pietre e piccole dune in formazione sotto un sole cocente ed eccoci giunti in quello che era un aglomerato di una quindicina di abitazioni in mezzo al deserto,da li una strada asfaltata mezza sepolta dalle dune ci fece raggiungere Douz.La sera nell'unico campeggio del villaggio facemmo il punto della situazione per il giorno dopo.Il Sahara ci attendeva.La mattina una veloce revisione ai mezzi,un abbondante pranzo e via alla ricerca della pista per El-Borma circa 200 km in linea d'aria.
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