HA DATO LA VITA PER UN'IDEA!SONO QUESTI I NUOVI EROI!
15 Marzo 2005
Tunisia: si può morire di Blog
Il Cairo, 15 MAR (Velino) - Zuhir al-Yahiyawi, il piu' noto blogger tunisino nonche' attivista per i diritti umani, e' deceduto ieri all'eta' di 36 anni. Il ricovero d'urgenza in ospedale non e' servito a nulla: una crisi cardiaca lo ha stroncato. Certamente il potere tunisino ha tratto un sospiro di sollievo per la scomparsa di questo "nemico" irriducibile al quale ha cercato con tutti i mezzi di imporre il silenzio. Compreso il carcere. Yahiyawi aveva appena finito di scontare due anni di carcere inflittigli per il fatto di aver diffuso delle critiche al regime del presidente Zin al-Abbedin sul proprio sito, TuneZine.com. Non era un agitatore politico, ma un pioniere dei blogger in un paese chiuso e autoritario. Pubblicava notizie di ogni tipo sulla vita quotidiana in Tunisia. Ma questo agli occhi di un regime paranoico, come quello tunisino, costituiva un reato grave sufficiente per perseguitarlo. Nel giugno del 2002 dopo un processo sommario fu condannato a tre anni di carcere duro. Subi' pure pestaggi e maltrattamenti durante la detenzione. Per protesta intraprese uno sciopero della fame a oltranza e fu sul punto di morire. Il suo caso aveva provocato la mobilitazione di numerose organizzazioni per i diritti umani internazionali. In primo luogo, Amnesty international e Reporter sans frontie'res. La sua fu un'odissea incredibile in un mondo dove i blogger si contano ormai a migliaia. Ma non a Tunisi dove il potere cerca di controllare tutto e tutti. Secondo le organizzazioni dei diritti umani tunisini, non e' l'unico: decine di tunisini che hanno fatto ricorso a Internet per diffondere le proprie opinioni languono ancora in carcere. A seguito delle pressioni internazionali l'uomo forte di Tunisi, il presidente Zin al-Abbedin ben-Ali, l'anno scorso dovette cedere alle richieste e scarcerare Yahiyawi prima della decorrenza dei termini. Ma per il dissidente i guai non erano comunque finiti. Suo zio, Muktar Yahiyawi, giudice integerrimo, fu licenziato per aver criticato il regime. Sua nipote selvaggiamente picchiata da sconosciuti per strada. Eppure la Tunisia, come tanti altri paesi arabi, e' uno degli Stati che hanno sottoscritto dichiarazioni internazionali per la difesa dei diritti umani e per la liberta' di espressione.(...)
Onore al Blogger caduto, ma non a chi - a tutti i livelli - va a fare affari con un regime assassino senza porsi problemi sul rispetto dei diritti umani.
che schifo... in italia sparano tante di quelle cazzate, informazioni di tutti i tipi e nessuno dice niente... e in tunisia non possono neanche parlare. mi sembra una "guerra" giusta quella fatta di parole, un vero eroe! Noi non siamo piu' in grado di ribellarci a nulla, e sopportiamo spesso quello che ci proprina il nostro stato democratico... :evil: :evil: :cry: :cry: :x :x