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Un viaggio da ricordare!

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Manlio:
Arrivo a Monastir : Nella calda giornata del 16 luglio siamo approdati a Monastir con volo charter organizzato dal nostro Tour Operator. Appena scesi ci attendeva la corrispondente per la Tunisia del T.O. e il nostro pullman che ci avrebbe condotto ad Hammamet (circa 80 km di distanza).
 
 Approdo all'Hotel di Hammamet : Prima di giungere all'Hotel abbiamo attraversato la parte vecchia della città di Hammamet che, come la maggior parte delle città Tunisine, è composta di case in perenne costruzione ma sempre, e rigorosamente, con la parabola satellitare installata sul tetto. Il pullman si è poi diretto verso la parte Sud della città, molto più turistica (e anch'essa con moltissimi Hotel in costruzione), dove siamo finalmente giunti al nostro Hotel, per fortuna, terminato (ormai immaginavamo di avere solamente tre pareti della stanza o, ancora peggio, di non avere il tetto della camera).
 
 Le camere : Le camere erano abbastanza comode e grandi. La pulizia non era il massimo e, molto probabilmente, una tipica usanza Tunisina richiede che si venga svegliati durante il riposo o disturbati a qualsiasi ora del giorno e della notte per riordinare le stanze. Spesso, durante il soggiorno, siamo stati letteralmente buttati fuori dai nostri alloggi con la minaccia di non rifare la camera dalle donne delle pulizie. Anche se sul nostro tetto era presente l'immancabile parabolona i canali TV a disposizione erano veramente scarsi : gli unici canali Italiani erano RAIUNO e RAITRE (con TG Regionale del Lazio, chissà perchè ?), e non siamo mai riusciti a capire perchè non si vedesse RAIDUE. Dettagli a parte, e "bidet" a parte visto che nel bagno non era presente, la stanza era tutto sommato soddisfacente.
 
 Missione piscina e ripiego mare : Le piscine dell' Hotel erano due: una coperta e riscaldata, anche se la temperatura media in Tunisia è di 35 gradi, e una scoperta più grande. Tutto intorno alla piscina esterna si estendeva un prato, perennemente innaffiato 24 ore su 24, e i classici lettini con ombrelloni. La mattina, un' altra tipica usanza Tunisina, vuole espressamente che si occupino alle 5,30 tutti i lettini e ombrelloni a disposizione con i propri asciugamani e che si ritorni a dormire in stanza, in maniera tale da far scaturire alle 9,30 (orario normale per scendere in piscina) delle folcloristiche risse per gli ultimi posti rimasti. In questo ambiente naturale era possibile osservare i diversi comportamenti di tutte le razze umane di fronte a tale situazione : alcuni toglievano elegantemente gli asciugamani senza dare troppo nell'occhio e occupavano i posti, altri li gettavano direttamente in piscina e issavano la propria bandiera nazionale sull'ombrellone a sigillare la conquista, altri (tipicamente Italiani) più civilmente cercavano lettini liberi oppure ripiegavano per la spiaggia. In spiaggia, infatti, non c'era molta gente e le ragioni erano svariate. Capitava spesso che il bagnino della spiaggia prima fornisse di materassini i lettini delle persone per poi risottrarli repentinamente, mettendoli a posto, appena questi si fossero distratti. Una sorta di "uso-capione del bagnino" che si riprendeva il possesso del materassino in caso di assenza, più o meno, prolungata dall'ombrellone. Era quindi praticato il "bagno alternato a mare" (che non ha nulla a che fare con la "moda alternativa" ma consiste semplicemente nel fare il bagno a turno) e l'astensione completa dal bagno a mare e dei propri bisogni fisiologici con ovvie e conseguenti disidratazioni o, ancora peggio, incontinenze di ogni tipo. Chi soffriva di dissenteria non ha mai potuto, per ovvie ragioni, vedere la spiaggia. Un'altra caratteristica del mare di Hammamet erano le alghe sempre presenti a riva per circa un metro e mezzo di altezza, tanto che durante i primi due giorni non avevamo ancora capito se sulla riva c'erano sassi o sabbia. Solo al nostro terzo giorno di permanenza, una ruspa finalmente asportò le alghe e mi sembrò di scorgere della sabbia a riva prima che, nuovamente, la mitica barriera verde si fosse di nuovo eretta.
 
 La partita di Pallanuoto : La partita di Pallanuoto (Water Polo, come soleva urlare l'animatore dell' Hotel per richiamare le persone) era il momento che ogni persona di sesso maschile presente in piscina aspettava : il momento della sfida, il momento di difendere la propria bandiera e i propri colori di fronte ad avversari di ogni nazione. Il richiamo dell'animatore vedeva alzarsi Italiani, Francesi, Belgi e chi più ne ha più ne metta. Gli Italiani cercavano in tutti i modi di far parte della stessa squadra per poter assaporare assieme il momento del gol o magari di una bella vittoria. Gli animatori cercavano, però, a tutti i costi di mescolare le squadre perchè in passato avevano avuto qualche piccolo problema e avevano dovuto sedare animi patriottici troppo agitati. Capitava, quindi, di stare in squadra con ragazzi di diverse nazionalità, anche se bastava la presenza di un solo altro Italiano per rendere tutta la squadra "azzurra". Io e Simone eravamo ovviamente attirati da questo richiamo patriottico che era quasi un "dovere". Quando eravamo in squadra insieme e arrivava un nostro gol, erano attimi di vera gioia : nelle orecchie ci echeggiava l'inno di Mameli e quel gol era più bello e importante di quello di Tardelli nei mondiali dell'82; il resto della squadra non esisteva più e c'era solo l'egoistica gioia patriottica che unisce gli Italiani da Nord a Sud, più forte che mai.
 
 La cucina locale : La mensa (altro termine non mi sovviene) provvedeva a fornirci i pasti fondamentali a volte cucinando cibi locali e a volte cucinando cibi internazionali : peccato che, ancora oggi, nessuno di noi sia riuscito a capire di quali nazioni si trattasse. Il piatto forte erano le patate, che di locale e tipico non avevano nulla, ma almeno erano cucinate in maniera discreta. Altri cibi tipici erano il Cous Cous, le Cipolle con tutto ciò che capita e la mitica Salsa Rosa. Il primo era forse un piatto di origine Barese derivante dalla curiosa e simpatica esclamazione "Che cous è sta rob?"; il secondo era un piatto molto semplice a base, se non si era capito, di cipolla. La difficoltà nella preparazione consisteva nel trovare il "tutto ciò che capita" ma non l'immancabile cipolla. La mitica Salsa Rosa era l'astuto espediente trovato da Donatella per superare brillantemente il soggiorno in Tunisia : utilizzata su ciò che non piaceva, infatti, copriva perfettamente i sapori (compresa la cipolla) rendendo commestibile quasi tutto. Presto imparammo tutti ad utilizzarla pesantemente.
 
 Tunisi, Cartagine, Sidi Bu Said : Tipicamente i Tour Operator, in collaborazione con guide locali parlanti anche in Italiano, organizzano delle escursioni facoltative nelle località più interessanti del paese. Un tipico percorso prevede la visita a Tunisi, capitale della Tunisia, alle rovine di Cartagine e nella così detta "Saint Tropez" della Tunisia Sidi Bu Said. Decidemmo, ovviamente, di partecipare a questa escursione e la prima cosa che ci colpì fu la guida : una simpatica persona di mezza età Tunisina molto preparata quanto ironica e divertente. Appena giungemmo a Tunisi (circa 60 Km da Hammamet) la guida ci fece visitare la tipica e antica medina, proprio nel centro della città. Le medine sono dei tipici mercati costituiti da Souk - negozietti tipici - con i più svariati prodotti locali in vendita. La caratteristica fondamentale è la contrattazione del prezzo che non deve mai mancare in questi luoghi. Alla fine della contrattazione (che a volte riduce il prezzo anche dell'80%) si possono portare a casa splendide rose del deserto, piatti o ceramiche decorate, i preziosi tappeti e quant'altro concerne l'arte locale. Proprio nel mezzo della medina, normalmente, è situata la "moschea" di cui è possibile visitare unicamente il cortile visto che è vietato l'accesso a tutti nelle sale di preghiera. Anche i musulmani sono tenuti a non entrare nelle sale di preghiera delle moschee se non nei periodi di preghiera. A Tunisi, come in tutte le città della Tunisia, si paga un dinaro per il famigerato diritto fotografico per poter scattare, appunto, qualche fotografia a monumenti o luoghi storici. Il diritto fotografico ti segue ovunque assieme alla ricorrente richiesta di un dinaro per ogni cosa. Il DINARO è la moneta locale, pari a circa 1.600 Lire Italiane, e la caratteristica della Tunisia è che moltissime cose costano esattamente un dinaro : una bottiglia d'acqua, mattonelle decorate, un caffè, il diritto fotografico, l'entrata nei cortili delle moschee, le mance ecc. insomma un solo dinaro può aprirti quasi tutte le porte. La parte nuova della città di Tunisi si compone di diversi grattacieli che, in comune con le baracche che li circondano, hanno solo due cose : il fatto di essere ancora in costruzione e la mitica parabolona satellitare. Da Tunisi pochi chilometri ci separavano da Cartagine di cui abbiamo ammirato il porto circolare e le terme di Antonino. Proprio a ridosso delle terme il Presidente della Tunisia ha pensato bene di costruire la sua imponente villa ed è delizioso il contrasto delle tute blu della polizia presidenziale lungo il muro di cinta bianco e i ruderi delle terme di Cartagine. Le terme si possono fotografare unicamente verso il lato destro dato che sulla sinistra si erge appunto il palazzo presidenziale e non si possono scattare fotografie se non si vuole finire in carcere per due settimane (chissà se per entrare nelle carceri in Tunisia si deve pagare un dinaro .... meglio non indagare ... datemi retta). Da Cartagine ancora pochissimi chilometri ed arriviamo nella Saint Tropez Tunisina Sidi Bu Said. Il paesino appare splendido con la sua via principale che sale verso il famoso caffè degli intellettuali dove, si narra, approdarono e approdano tutt'oggi noti filosofi, poeti e letterati di tutto il mondo affascinati da questo paesino. Sito su un altura a ridosso del mare con porte e finestre in stile arabo colorate di azzurro, Sidi Bu Said, si sviluppa completamente verso l'alto e lungo la via principale dove decidiamo di svolgere le nostre contrattazioni per gli acquisti. Qui abbiamo verificato che l'arte della contrattazione non spaventa certo il nostro popolo : prendendo come modelli Anna Magnani, Sora Lella, Tina Pica,  Sofia Loren, Mario Merola, Tomas Miliam ecc. riusciamo ad acquistare degli oggetti locali ad ottimi prezzi. Verso tarda sera eravamo di ritorno in Hotel, la giornata era stata dura e il ristorante ci attendeva con le sue Cipolle e, per fortuna, con la sua Salsa Rosa.
 
 Il ritorno a casa : Il giorno della partenza eravamo comunque tristi :  nonostante le nostre piccole disavventure abbiamo passato bei momenti insieme e ci siamo divertiti molto. Come potete constatare da esperienze non proprio belle possono nascere fatti alternativi molto lieti, come, ad esempio nel nostro caso, una bellissima amicizia : non disperate quindi se avete scelto la Tunisia come prossimo viaggio e se la vostra metà è Hammamet e non voletemi male se ho scritto queste cose .... in fondo la visita a questo sito non vi è costata assolutamente nulla ... neanche un dinaro !

easyrider:
Caro Manlio,
potresti gentilmente fornirci il nome del  hotel e il tour operator utilizzato  :?:

Cosi evitiamo ad altri la "sorpresa"

Cmq penso/spero  possa essere considerato  un caso isolato, molte altre persone (probabilmente in altri hotel)  si sono trovate decisamente bene e nel forum
puoi trovare parecchi resoconti positivi.   :D

THX

:
... effettivamente mi sembra una vacanza tragicomica, con qualche verità circa quanto è possibile accada in hotel (pulizia camere, lettini in piscina...)
però ho notato che la conclusione non è poi negativa... quindi, mi sembra di capire, si tratti di un racconto simpatico e un po' esagerato con la giusta dose di ironia...
nessuna forma di terrorismo turistico, mi sembra di percepire  :P
forse chi viaggiava... era la prima volta che lasciava l'italia o sicuramente la prima volta della tunisia... realtà che ha dei propri ritmi e tempi ovviamente differenti da quelli nostrani  :wink:

baklewa:
simpaticissimo Manlio  :D  :mrgreen: insomma mi hai emozionato, mi hai ricordato la mia prima volta in tunisia  :wink: e si si  :!:  :!:
unico appunto concedimelo, l'usanza dell'asciugamano piazzato all'alba non è tipica tunisina ma franco-tedesca ....... so terribili  :twisted:
a volte mi è capitato di dover cafonamente togliere l'asciugamano verso le 11.30 (i signori dormivano) e piazzare la mia inter ascigamano accanto a quella di mio marito juve ascigamano per segnare il territorio  :mrgreen: e goder il sole .................. non sono cattiva mi disegnano così  :wink:
ciao e benvenuto :!:

pamela:
Mi sono divertita molto nel leggere questo racconto... mi è sembrato di immaginare la salsa rosa ( :shock: ) e le partite  :wink:
Beh alla fine ti sei divertito.. e questi ricordi anche se costituiscono delle piccole disavventure, ti resteranno per sempre.
Baci Pamela

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