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Tunisia "Ambiente"
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Mohamed:
L'immagine della Tunisia come di un piccolo triangolo di terra stretto tra gli sconfinati territori delle sue vicine africane, Algeria e Libia, non rende giustizia alle dimensioni di questo paese che, in realtà, non sono di molto inferiori alla maggior parte degli stati europei affacciati sul Mediterraneo. Il mare Mediterraneo bagna circa il 40% dei confini della Tunisia, con Sardegna e Corsica situate a nord, e Malta e Sicilia al largo della costa nordorientale.
La Tunisia settentrionale gode di un clima tipicamente mediterraneo, con estati calde e asciutte (giugno-agosto) e inverni miti e piovosi (dicembre-febbraio). A Tunisi, le temperature massime raggiungono i 32°C e non scendono mai al di sotto dei 6°C. Le montagne del versante nordoccidentale vedono qualche sporadica nevicata, mentre tanto più si scende verso sud, tanto più il clima si fa caldo e asciutto. La piovosità annua passa da 1000 mm nel nord a 150 mm nel sud, ma in alcune aree del Sahara la pioggia non scende per anni e anni. Il punto più basso della Tunisia si trova a Chott el-Gharsa, 17 m sotto il livello del mare, e il suo punto più alto è Jebel Chambi a 1544 m.
È la quantità di pioggia a determinare la distribuzione della vegetazione in Tunisia. I monti della Kroumirie nel nord-ovest registrano la maggior quantità di precipitazioni e una forte concentrazione di sugheri e lecci sempreverdi. Il corbezzolo è una pianta molto diffusa che produce frutti dal colore rossastro intenso (che i ragazzini vendono per strada nel mese di dicembre) e si ricopre di frotte di fiori bianchi profumati in autunno. Nelle piccole piane del Tell si incontrano macchie di pini d'Aleppo, mentre nella foresta di Acacia raddiana del Parco nazionale di Bou Hedma si possono osservare le ultime tracce della savana cancellata dal Sahara. Le piane disboscate del meridione sono in gran parte ricoperte di sparto, mentre man mano che si scende verso sud la vegetazione cede il passo al deserto e alle sporadiche oasi.
La fauna della Tunisia ha attraversato periodi molto difficili nel corso della storia. Gli elefanti da guerra al servizio di Annibale e i leoni impiegati nei crudeli giochi delle arene romane, entrambi estinti al giorno d'oggi, sono state le prime due specie a rimanere vittima dell'intervento di popolazioni straniere. Avidi di trofei di caccia, i francesi portarono sull'orlo dell'estinzione diverse specie, tra cui il cervo di Barberia e alcune specie di gazzella. Queste ultime sono attualmente protette dallo stato. Due specie di antilopi, l'addax e l'orice, lo struzzo e la pecora di Barberia, sono stati reintrodotti nel Parco Nazionale di Bou Hedma. Nelle foreste del nord, potrete incontrare il solitario cinghiale, manguste, porcospini e genette (spettacolari gatti carnivori arboricoli). I mammiferi del sud comprendono gerbilli, volpi, lepri e gundi, roditori simili allo scoiattolo. Il fennec notturno dalle grandi orecchie sensibili, in passato diffuso nei deserti, è un animale oggi estremamente raro nella foresta. Il varano del deserto, un parente del goanna australiano e del drago di Komodo indonesiano, è abbastanza diffuso, così come lo sono vipere, rinoceronti e scorpioni.
La quantità di uccelli presente in Tunisia è impressionante: sono state registrate più di 200 specie di uccelli tra cui cicogne migratrici, falchi, aquile, coloratissimi gruccioni e ghiandaie, e un gran numero di uccelli di ripa e uccelli acquatici. La mancanza di specie endemiche rende la Tunisia poco attraente agli occhi dei bird-watcher più esigenti, ma è senz'altro un luogo ideale per ammirare grandi varietà di uccelli in un clima mite e a poca distanza da città e da altri luoghi di interesse. Il Parco nazionale di Ichkeul, facilmente accessibile da Tunisi e dalle località del nord, è un paradiso per uccelli acquatici di ogni tipo.
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