Ciao a tutti ma soprattutto a TUTTE!
Sono arrivata per caso sul vostro forum (me ne aveva parlato mia sorella) ho letto avidamente moltissimi dei vostri post e, anche se l’ora è tarda, ho deciso che dovevo lasciare la mia “testimonianza”…
Ho letto tanti racconti di AMORI TUNISINI… storie intense, sempre condite da emozionanti incontri, parole dolci, sole, cammelli e spezie… ho letto tanti, forse troppi, lamenti disperati di ragazze e donne innamorate perdutamente di tunisini…
Ok, ora voglio raccontare la mia storia…
Quest’estate appena finito il lavoro avevo un mese di pausa e ho deciso di partire immediatamente per la prima destinazione calda ed economica che trovavo. Con un’amica abbiamo scovato su internet un “last second” (comprato 2gg prima della partenza) scandalosamente conveniente per una settimana in tunisia e siamo partire senza nessuna informazione particolare sulla meta… cercavamo solo sole, mare, bagni, passeggiate, dormite, letture, insomma ozio totale…
Ah, faccio una doverosa premessa: sono sotto i 30 anni, carina, senza nessun problema con i maschi italici e, soprattutto, non avevo nessuna idea, se non vaga, del “giro” di più o meno affascinanti, ma tutti insistenti, tunisini che si dedicano al rimorchio sfrenato delle italiane in vacanza…
I primi giorni passano cosi tra infinite dormite, mangiate pazzesche nell’albergo (ovviamente la formula era all inclusive), letture (ho finito 3 libri lì!) e tintarella… ogni tanto mi preoccupavo di allontanare gli insistenti “cavalieri” con un fintissimo “no grazie non mi interessa sono felicemente fidanzata”… mi faceva ridere il loro modo di fare (anche se a volte mi seccava parecchio) ma non me ne preoccupavo più di tanto, presa com’ero dalla mia missione “staccare la spina”… I primi giorni eravamo state talmente occupate a rilassarci che non avevamo assolutamente, e deliberatamente, socializzato con nessuno, né con i locali né con i tantissimi e rumorosi italiani che erano nell’albergo con noi.
Arriva così il terz’ultimo giorno di vacanza, oramai il relax aveva raggiunto il livello desiderato: ero abbronzantissima (mi scambiavano in molti per tunisina, visto che ho la pelle scura), rilassata, allegra, insomma veramente radiante… il lavoro e la città erano solo un lontano ricordo, e ora l’unica preoccupazione era solo che la vacanza volgeva al termine e già mi dedicavo a pensare a come potevo organizzare il resto dei giorni liberi in italia per prolungare al massimo il rilassamento ottenuto…Decidemmo quindi di “degnare” di una visita l’animazione serale che in genere ignoravamo, non senza un pizzico di snobberia, per buttarci a dormire non appena smaltita la luculliana cena con una sigaretta e una chiacchiera tra amiche… Gli animatori proponevano il solito giochino di rito, noi bevevamo l’immancabile birra tunisina (purtroppo non ricordo la marca, non era male comunque!) e io mi sentivo in pace con il mondo, persino con la rumorosa compagnia degli italiani “all-inclusive-supereconomico” che in genero snobbo preferendo vacanze più avventurose e soprattutto, più all’insegna del “turismo sostenibile”… ma questa volta, oramai sarà chiaro, avevo bisogno solo di riposo e, per una volta, chissenefrega del “sostenibile”…
Ok, a quel punto lo vedo… Alto, moro, magro, bello… Il mio tipo… Mi colpisce perché, a differenza di tutti i suoi connazionali, lavora nell’albergo ma non fa il cascamorto con nessuna, nonostante avessi notato che parecchie ragazze gli elargivano sorrisini piuttosto promettenti. Ma lui niente, cordiale ma professionale, badava solo a fare il suo lavoro. Lo osservo per un po’, sempre più colpita dal suo modo di fare, dal suo distaccato savoir faire, e da lui… Ordino un’altra birra e poi decido di andare a conoscerlo. Lo approccio con una battuta spiritosa, lui parla benissimo italiano, è spiritoso, sembra intelligente e brillante… insomma quando finisce l’animazione mi viene a cercare e mi chiede se mi va, con la mia amica, di vederci poco dopo in una discoteca lì vicino. Accetto. La serata in discoteca è stata semplicemente perfetta, abbiamo ballato insieme, lui ovviamente sa anche ballare benissimo, io ho studiato danza molti anni per cui governavamo meravigliosamente la pista, dove il dj mixava sapientemente successi commerciali occidentali con divertenti canzoni arabe un po’ rappeggianti… Mi racconta che era già stato fidanzato con un’italiana ma che la storia era finita qualche mese prima. Mi dice di essere musulmano ma di non avere nessuna preclusione nei confronti delle altre religioni e che lui per il momento non segue tutti i precetti del corano (beve e fuma in tutta tranquillità!) perché “pregherà quando sarà più vecchio”. Mi dice che mi aveva già notato in albergo perché a differenze delle altre italiane “che fanno sempre le oche” (parole sue!) io me ne stavo con la mia amica e non mi filavo nessuno (e ti credo, pensavo intanto io, certi mostri!). Mi dice che gli piaccio tantissimo e lì comincio a pensare che forse il tipo è un filino precipitoso visto che mi conosceva da 2 ore o poco più, ma la serata è bella, c’è il vento fresco che mi accarezza i capelli, c’è la birra, la musica mi smuove i fianchi e per una volta chissenefrega se è precipitoso! A fine serata mi riaccompagna in albergo mano nella mano come due fidanzatini, ci scambiamo qualche bacio (ma non troppi perché, mi spiega, per strada non ci si può baciare, pare sia vietato) e mi lascia poco prima l’ingresso dell’albergo, e lì intuisco che forse non può farsi vedere con una turista da quelli dove lavora… Questo “apartheid” amoroso è la prima nota stonata, mi vengono in mente quei racconti di gente che è stata a cuba e ti dice che i cubani non possono entrare nelle spiagge per i “turisti” e altre storie tristi del genere… politicamente iniquo, penso, ma per una volta, chissenefrega!
Ci diamo appuntamento al giorno dopo e io vado a letto sorridente e davvero davvero rilassatissima! Questo “imprevisto” sentimentale, pensavo, rischia di farmi rilassare ancora di più!
Ok, ora riassumo un po’ perché vedo che mi sto dilungando proprio troppo!
Allora gli ultimi due giorni li passiamo praticamente sempre insieme, io sempre più rilassata, ma distaccata e convinta che fosse solo un’avventuretta estiva, e lui sempre più dolce e romantico, quasi troppo… Alla partenza ci salutiamo con baci e abbracci strazianti, io gli dico che la cosa finisce lì perché troppo complicata lui accetta con qualche rimostranza la mia decisione ma la capisce e lì ci separiamo. Ma, anche se sono una super razionale, sono in fondo una romanticona e sul pullman che mi porta all’aeroporto piango malinconiche lacrime di addio…
Poi ritorno a casa, il tedio e il maldafrica mi assalgono, (insieme ad una simpatica dissenteria frutto di un abile mix tra abbuffate al ristorante, birre e strapazzi vari…) per cui debole, afflitta e piuttosto rincoglionita decido che per una volta chissenefrega la razionalità del “è una storia chiusa, non mi interessa, non è l’uomo della mia vita, io cerco altro”, alzo il telefono e lo chiamo. Chiacchieriamo per un qualche minuto poi mi chiede “quando torni a lavorare?”, e io rispondo candida che avevo tutto il mese di vacanza… lui cade dalle nuvole, mi dice “ma che sei matta, perché sei ripartita, se sapevo che avevi tutte queste vacanze ti nascondevo il passaporto e ti facevo rimanere lì con me!”. Rimango come una cretina, eh già… in fondo che fretta c’era? Maledetta offerta last second con il ritorno bloccato! Ci salutiamo con il suo “dai torna!” e continuo a pensarci come una scema, oscillando tra un -ma che rimanevo a fare, poi da sola con lui che lo conosco appena in un paese così “diverso”- e un –ma che sono tornata a fare qui che mi annoio da morire e lì si stava tanto bene-. Passano i giorni, lui mi manda teneri sms, ci sentiamo ogni tanto, e oscillo sempre di più… Il resto dell’estate non si prospettava così divertente come l’inizio, né tantomeno rilassante e più il tempo passa e più sotto sotto penso che in fondo per una volta chissenefrega se non lo conosco così bene o se non è l’uomo della mia vita…I dubbi mi dilaniano, lui è sempre più dolce, io comincio timidamente a guardare su internet quanto costa il solo volo per la tunisia… Sono piena di paure (E se li mi trovo male? E se lui fosse interessato a me solo per venire in Italia? E se poi mi incastra e sono costretta a sposarlo e passare il resto della mia vita in Tunisia chiusa in casa mentre lui è al bar con gli amici?) e i pensieri più assurdi e a volte, confesso, anche vagamente “razzisti” (ma solo per scarsa conoscenza di quella realtà e cioè per pura paura) mi assalgono… Ma rimane quella voglia di tornare e rimane lui, sempre più carino e tentatore…
Ok, alla fine trovo un volo a un prezzo ragionevole e, dopo essermi rovinata quasi due settimane di vacanza a macerarmi nel dubbio, parto!!!
È stata una settimana bellissima, un’esperienza di vita, antropologica e culturale… Abbiamo girato per la tunisia con i louage (non mi ricordo come si scrive), sono stata solo con suoi amici o parenti, solo in posti NON turistici, solo SOLA in una realtà così lontana, diversa, a volte incomprensibile ma sempre affascinante e davvero davvero incredibile. Lui è stato un cicerone premuroso, un amante meraviglioso, un compagno di viaggio divertente.
Fantastico! Menomale non essermi lasciata fermare dai dubbi, mi ripetevo tutto il tempo.
A dire il vero qualche nota stonata non mancava. Per esempio ogni tanto cercava di farmi pagare a me cose che non rientravano nella mia logica “fifty fifty”, della serie abbiamo voluto la parità quindi visto che tu uomo non offri più almeno facciamo a metà… io protestavo, lui si scusava per la “distrazione” (“ma perché litigare per i soldi?” facendomi quindi sottilmente sentire una tirchia) e io a volte cedevo e pagavo qualche birra in più perché pensavo vabbè, anche se non ho una lira (si è scandalizzato persino lui quando gli ho detto quando guadagno in Italia, dopo la laurea e il master!!!) forse lo “devo” fare, in fondo sono sempre l’europea che può scorrazzare allegramente per il mondo mentre loro per “viaggiare” o sono pieni di soldi oppure, caso più frequente, pieni di coraggio e lasciano la loro terra per andare come clandestini o comunque all’avventura a cercare fortuna altrove… Lui a dire il vero non mi è sembrato affatto “povero”, ho visto la sua casa e il suo stile di vita, ma comunque non ero lì per giudicare e poi vivere, e lavorare in Tunisia non è facile per nessuno… E comunque lui non era affatto interessato, almeno a quanto mi diceva, a venire in Italia, anzi voleva aprirsi un bar lì, si stava costruendo una casa tutta sua (bella! l’ho vista, in una meravigliosa cittadina di mare al nord che non cito, come nessun altro luogo del resto) e insomma mi consolava che non fosse il solito che sognava un eden lontano mentre io gli raccontavo quant’era difficile sbarcare il lunario anche per molti di noi…
Tra gli altri difettucci dell’esperienza antropologica mi scocciava un po’ questo continuo andirivieni di amici che ovviamente si dedicavano a lunghe conversazioni con lui in arabo, bevendo birra e limitandosi con me ai soliti “ah bella l’italia, laura pausini, nek, ramazzoni, berlusconi” e altre amenità mentre io facevo la statua di sale con tutti gli avventori del bar o ristorante che fosse che sbirciavano incuriositi “la straniera” (e menomale che ho la pelle scura e davo poco nell’occhio!), facendomi sentire ovviamente un po’ la donna di facili costumi occidentali… Capisco anche che lui si circondasse di amici in ogni posto che andassimo (conosce un’incredibile quantità di gente!) per “proteggerci” perché, come mi ha spiegato, se fossimo andati in giro sempre da soli la gente ci avrebbe guardato come al gigolo e alla puttana… che simpatia! Ma comunque fare da spettatore passivo ai lunghi discorsi in arabo era uno strazio, così come le infinite visite ai suoi 25,000 parenti sparsi per la tunisia, dopo che gli avevo detto espressamente che preferivo evitare parentadi vari…
L’ultimo giorno mi ha presentato persino la madre, il padre e il fratello… Evvai!
E poi mi urtava il suo cellulare, squillava ogni 3 secondi, e non scherzo! Lui ha la bellezza di 3 e dico 3 schede Sim e insomma è peggio di un centralino, poi a volte il suo telefono squillava ininterrottamente e lui non rispondeva… A me sembrava strano, anche un po’ sospetto, ma lui diceva che erano quelli del suo albergo che lo pressavano per tornare a lavorare… E a me stava bene così, non avevo voglia di fare troppe domande, né di farmene io…
Mi infastidiva un pelino anche la sua mania di chiamarmi “la sua fidanzata”, amore, tesoro, ecc. Io mi godevo l’esperienza antropologica, lo amavo con passione, lo rispettavo e cercavo di capirlo sempre, anche quando mi era difficile, ma gli ripetevo senza sosta che la nostra storia non sarebbe continuata, che io volevo vivere in Italia (mi aveva proposto di trasferirmi li, “potresti fare la guida turistica agli italiani, guadagneresti molto meglio!”) perché, nonostante tutto, il mio lavoro mi appassionava, era quello per cui avevo studiato tanti anni ed era quello che volevo continuare a fare, e poi non volevo lasciare gli amici, la famiglia… Insomma io stavo bene in Italia e lui lì, così diceva. Gli volevo bene, gliel’ho detto sempre e con sincerità, ma quello non era amore e non bisognava fare confusione. Lui protestava ma poi accettava razionalmente le mie decisioni, dicendo che neanche lui voleva avere un’altra storia a distanza e che lui non voleva soffrire dopo continuando a pensarmi e ad aspettarmi se io ero decisa a non tornare.
Perfetto, allora tutti d’accordo.
L’addio è stato comunque straziante e romantico come doveva essere. Al ritorno in Italia ero malinconica al punto giusto ma anche contenta per l’ineguagliabile esperienza che mi ero concessa di vivere, e meno male che avevo detto chissenefrega a tutti i dubbi e le paure che avevo avuto prima di partire!
Il ritorno al lavoro due giorni dopo l’arrivo tralaltro mi aveva ributtato violentemente nel vortice del tran-tran con il merito almeno di non farmi pensare troppo al profumo dell’Africa per sempre lontana. Lui però, zitto zitto, continuava con languidi sms d’amore, con squilletti (ovviamente dovevo sempre richiamarlo io!) e dopo pochi giorni mi dice che non si era mai sentito così prima, che aveva capito che si era innamorato di me e che gli mancavo da morire. Io ripetevo ogni volta, sempre però con la massima dolcezza e delicatezza, il solito discorso iper-razionale (ma francamente l’unico possibile) cioè che io non ero innamorata e poi comunque era tutto troppo complicato, che eravamo troppo diversi, lontani, ecc ecc… Dopo qualche tempo comincia a dirmi che un suo amico gli aveva offerto un lavoro in una città italiana (abbastanza lontana dalla mia) e che lui stava pensando di trasferirsi, ovviamente per me! E poi mi dice che suo zio (che abita nella mia città da tanto tempo e ha la cittadinanza qui) lo avrebbe “invitato” qui, e che voleva passare il capodanno con me… E io, con affetto, a dire no, non venire per me, non lasciare il tuo paese per una storia senza futuro, io non voglio responsabilità per questa storia così breve, ci conosciamo così poco, se lo vuoi proprio fare fallo ma non per me, io sono sicura che la nostra storia non ha futuro… Ma poi cominciavo ad avere sensi di colpa, poverino come sta male, a pensare, anche se fortunatamente mai troppo a lungo, di averlo in fondo “usato” solo come passatempo e di aver giocato con i suoi sentimenti… Ma io ero sempre stata chiara con lui! E poi anche lui quando mi chiedeva di tornare dopo il primo incontro mi diceva che non voleva “sposarmi”, che non era innamorato, ma solo che aveva voglia di rivedermi. E pure quando sono tornata in Tunisia in fondo faceva discorsi giusti e razionali anche lui… Insomma perché sentirmi in colpa?!? Si era innamorato, ma che colpa ne avevo? Amor che a nullo amato amar perdona non è mica detto che valga sempre… Le nostre pene d’amore ce le abbiamo avute tutti, stavolta non toccava a me soffrire (anche se spessp mi mancava con intensità notevole) ma io ero certa di non aver fatto nulla per farlo soffrire…
Insomma la cosa è andata avanti così, tra sms e telefonate sempre uguali, altri due mesetti, più o meno, poi la cosa è andata naturalmente scemando…
E poi arriva capodanno, i brindisi, la mezzanotte senza un fidanzato, un po’ di nostalgia e insomma alla fine gli mando un sms di auguri per il nuovo anno: “buon anno nuovo! Baci”. Molto sobrio perché non volevo riattivare meccanismi “romantici” da cui per me era difficile uscire e che mi facevano stare mal,e ma volevo lo stesso fargli gli auguri… Il giorno dopo, il 1 gennaio, mi chiama. Rispondo una volta ma io non riesco a sentire nulla, solo suoni di gente che parla in arabo in lontananza… Poi mi richiama dopo un po’, ma io a quel punto ero con i miei (che ovviamente non sanno nulla del mio secondo viaggio in Tunisia! Poverini, sarebbe morti di ansia!) e non gli ho risposto. Due giorni dopo mi munisco dell’indispensabile scheda internazionale (info tecnica: io uso la winner: 5€ per 38 minuti, mi sembra buono) e lo chiamo. Prima Sim: staccata. Seconda Sim: staccata. Prova con la terza Sim, un numero che mi aveva dato quando ero tornata in Tunisia, una scheda che dice si era comprato per quel periodo con me e di cui nessuno conosceva il numero e così non gli rompevano le palle. Da allora non lo avevo mai chiamato a quel numero perché mi aveva sempre risposto agli altri due.
Terza Sim: squilla libero e poi una voce femminile chiaramente italiana dice “Pronto?”.
Mai la parola Pronto mi era sembrata così assurda come in quel momento…
Mi si gela il sangue nelle vene…
“Cercavo X è lì?” riesco a dire nel panico, “no, non c’è, chi lo cerca?”, e io “ma con chi parlo scusi?”, “con la sua ragazza”… “bene, grazie”, e attacco. Non ci ha messo molto a trovarsene un’altra, penso, nello sconcerto generale.
Immaginatevi la scena, io tranquilla chiamo per gli auguri il mio cuore spezzato tunisino che tanti rimorsi mi aveva provocato e mi risponde “la sua ragazza”, per lo più italiana! Ma l’istinto mi spinge a richiamare e questo è, in sintesi, il dialogo che abbiamo avuto (i nomi non sono quelli veri, per ovvi motivi):
IO: posso chiederti solo una cosa? Da quanto tempo state insieme?
LEI: Da un anno. Ma perché, tu chi sei scusa?
IO: Sono la ragazza che è stata con lui quest’estate…
LEI: ………… (come non l’ho invidiata in quel momento! Poverina)
IO: Ma scusa come da un anno, a me aveva detto che si era lasciato ad aprile con la sua ragazza italiana!
LEI: Ma quale aprile, quello stronzo, appena torna lo ammazzo! Ma tu chi sei, come ti chiami?
IO: Mi chiamo Anna, tu chi sei?
LEI: Francesca… Ma per caso gli hai fatto un cd?
IO: Si (un cd carinissimo con canzoni italiane un po’ diverse dai soliti Ramazzotti), perché, l’hai visto?
LEI: Si, e lui mi aveva detto che glielo aveva dato un’amica.
IO: Beh, guarda io non mi definirei un’amica (ma il tono era disteso, la cosa assurda è che è scattata immediatamente la solidarietà femminile! Menomale, per una volta!), questa estate siamo stati INSIEME, lui mi considerava la sua ragazza. Io ho conosciuto i suoi amici, i suoi parenti, i suoi genitori, sono stata nella sua casa…
LEI: Quello stronzo, quando torna a casa lo ammazzo! Ma tu quando sei stata lì?
IO: Ad agosto…
LEI: Io sono ripartita a fine luglio…
IO: Non ci posso credere, guarda non so proprio cosa dire… Lui mi aveva parlato della vostra storia come di una storia chiusa (e a questo punto è lecito anche il dubbio che ci siano “altre” italiane che lui considera sue ragazze o che si considerano loro la sua ragazza!) e invece… Ma tu dove sei lì, conosci qualcun altro li?
LEI: Si, ho affittato una casa fino a fine gennaio, ho anche altri amici qui.
IO: Beh guarda, non so cosa dirti, mi dispiace. Cerca di pensare cosa fare adesso…
LEI: Quello stronzo, quando torna a casa lo ammazzo! (lo avrà ripetuto almeno dieci volte, ma come darle torto?) … E poi la madre, che faceva così la carina con me…
IO: Beh, devo dirti che ha fatto la carina anche con me…
LEI: Ma tu sei innamorata di lui?
IO: No. E tu?
LEI: Sfortunatamente si, purtroppo.
La conversazione si è chiusa poco dopo, tra la sua rabbia (povera!) e il mio sconcerto…
Ma se era fidanzato, perché non me lo ha detto? Io sono stata sempre sincera con lui… E poi, va bene non mi vuoi dire che sei fidanzato e vuoi solo passare una bella settimana con una tipa che ti piace, ma perché poi mi dici che ti sei innamorato di me? Che vuoi venire in Italia per me? Perché? Cosa te ne viene? Cosa provi veramente? Sei un bugiardo patologico, uno stronzo patentato o sei solo un po’ confuso? Ti sei messo in una situazione che alla fine ti ha travolto e non hai avuto le palle di dire la verità? Eri veramente innamorato di me ma poi quando hai visto che le cose non giravano ti sei ripreso la fidanzatina ufficiale? E i tuoi genitori, i tuoi parenti, i tuoi amici, cosa ti dicono di tutto questo? Tu cosa dici a loro? Insomma, PERCHE’ LO FAI, TUNISINO RAGAZZO MIO?!?
Avrei voglia di chiamarlo e chiedergli queste cose, e tante altre… non l’ho fatto solo perché (a parte il fatto che non penso mi risponderebbe a questo punto) mi dispiace per Francesca e non voglio mettermi in mezzo. A proposito, con lei ci siamo messaggiate nei giorni successivi, mi ha scritto cose della serie lo odio ma lo amo ma lo ammazzo, poi, dopo i primi giorni di disperazione, alla fine mi ha detto che aveva parlato con lui, si erano chiariti e avevano fatto pace… Chissà quante balle le ha raccontato e chissà quanto è innamorata perdutamente lei per decidere di credere a fondo perduto a tutte quelle che sono chiaramente solo balle… ma ognuno è padrone della propria vita, e quando mi ha detto che stava bene non ho più detto nulla…
Ho voluto scrivere la mia storia (scusata la lunghezza improponibile, ma più corta era impossibile!) solo per far riflettere qualcuno… magari c’è qualche ragazza in questo preciso istante che si macera nel dubbio se ritornare dal bel tunisino conosciuto in vacanza, magari a capodanno, e queste informazioni potrebbe esserle utili…
Chissà, se avessi letto il vostro forum ad agosto forse non sarei tornata…
Ma io non rimpiango nulla, è stata comunque una bellissima esperienza, mi ha permesso di visitare e conoscere un po’ meglio un paese così diverso dal mio e dall’europa senza le lenti deformanti del “turista”. Ho anche conosciuto una persona comunque bella, magari un po’ confusa, magari un po’ (o parecchio) bugiarda, ma comunque non cattiva, di questo in fondo ne sono convinta. Mi ha regalato dei bellissimi momenti, tenerezza, saggezza in più, passione e tanto altro, ed era con il cuore.
Certo, questa scoperta mi ha fatto male perché ha gettato una luce inquietante su un mio ricordo segreto… Era bello e segreto perché l’avevo raccontato a pochi intimi (per questo non ho citato i nomi dei luoghi, né delle persone) perché sapevo che tante persone, superficialmente, non avrebbero colto appieno la dolcezza della mia “esperienza antropologica”…
Ora tante cose non le capisco più, e probabilmente non le capirò mai, ma non mi pento…
Chissenefrega dei pentimenti!
Solo un piccolo, già so inascoltato, consiglio: siate viaggiatrici, non turiste.
Non cercate facili emozioni, le emozioni non sono mai facili… se una persona dice di amarvi appena vi ha conosciuto, forse mente. Forse non sa neanche di mentire, ma molto probabilmente mente. Per disperazione, per odio (com’è facile odiare chi viene in vacanza nel nostro paese senza voler capire nulla di noi), per superficialità… Chissà perché, ma molto probabilmente mente. Sappiate che amare è difficile a qualunque latitudine, ma lo è ancora di più se chi amiamo è cosi tanto diverso da noi, se è più povero di noi, più disperato, o semplicemente più lontano come cultura o religione o chissà cos’altro. In amore bisogna sentirsi sempre allo stesso livello, e se il livello non è lo stesso bisogna cercare di avvicinarli il più possibile. Nessuno sto più in alto o più in basso in amore…
Non innamoratevi solo perché vi fanno sentire uniche, chiedetevi prima con un briciolo di cinismo PERCHE’ questa persona mai vista prima un attimo dopo già mi ritiene unica e inimitabile… Noi tutte sappiamo di essere ognuna unica, ciascuna a modo suo, ma non ce l’abbiamo scritto addosso… Se qualcuno ci trova SUBITO uniche molto probabilmente mente, per furbizia o per stupidità o magari solo perché si vuole fare una sana e normalissima scopata… Anche quello esiste, si deve capire, tante tunisine aspettano ancora il matrimonio per il sesso e i ragazzi poveracci si vedono arrivare ‘ste occidentali in bikini e gli ormoni gridano vendetta al cielo… Magari anche voi avete forse solo voglia di una scopata, non c’è bisogno di mascherarlo da amore. Siate sincere, ma pretendete anche voi la sincerità sempre, e se sentite puzza di bugi,a scappate.
Magari siete veramente innamorate, il sesso non c’entra.
Ok, allora cercate chi possa amarvi.
E quando lo trovate, ovunque sia (ma vicino forse è meglio, è più comodo!), tenetevelo stretto, curate il vostro amore, proteggetelo, siate sempre sincere… e tanti auguri!!!
Un grosso abbraccio e BUON VIAGGIO!
Shokran per la vostra attenzione
Boosa a tutti