Ecco un "breve" resoconto del nostro tour...
In vacanza fuori dal tempo
E'; difficile racchiudere in poche righe l';esperienza di questa settimana...ci provo:
La scelta iniziale è stata semplice: sette giorni a disposizione per riposarsi e visitare vuol dire scegliere un hotel ed un tour di tre giorni meglio in fuoristrada, che ti porta più in contatto con la realtà locale, piuttosto che il pullman GT che fa tanto "mordi e fuggi"
Siamo partiti per la Tunisia quasi accompagnati per mano dagli assistenti e (tranne un ritardo in aeroporto) è filato tutto liscio; in albergo il tempo di acclimatarsi ed è già il momento di partire:
qui devo dire che è cominciata la nostra vera fortuna. Insieme a me (Nicola) e alla mia ragazza (Alba) ci sono Diego ed Elisa, due ragazzi divertenti e pronti (come noi) ad affrontare un'avventura tutta nuova col sorriso sulle labbra.
La chiave di volta del nostro tour è senza dubbio la guida: non basta seguire il codice della strada ed il programma per essere un buon professionista, molto più importante per farci apprezzare la bellezza di quel mondo è la capacità di trasmetterci il modo di pensare, di vivere, di essere "gente del deserto"; è così che una donna berbera la quale ti offre il the alla menta ed un pezzo di focaccia in un'abitazione troglodita diventa una persona importante, che ti accoglie con semplicità ed un sorriso capace di sciogliere qualunque imbarazzo. Altrettanto è bello mercanteggiare un quarto d'ora per limare altri due dinari al prezzo già tirato all'osso di un abito tradizionale o di un bracciale d'argento berbero.
La vera differenza l'abbiamo vista proprio in un negozio di souvenir: insieme a noi è arrivato un pullman da Djerba ed ha affollato la piccola bottega, allora la nostra guida ha detto "Non è un problema, aspettiamo un poco che loro partono poi noi entriamo, ora si va al bar per un the con le mandorle!". Poco dopo l'autista del pullman ha richiamato tutti a gran voce e suonando il claxon: neanche a dirlo, un sacco di trattative non sono andate in porto e "lo sciame" (con tutto il rispetto per le singole persone) è partito, lasciando a noi campo libero per i migliori acquisti!
A quel punto ci siamo resi conto di quanto è stata più bella la nostra esperienza: noi non abbiamo avuto soltanto una guida, ma quasi un padre di famiglia, che ci ha insegnato, accompagnato, consigliato, che in ogni occasione era disponibile, anche solo con uno sguardo che voleva dire "Si, qui il posto è sicuro!" oppure "La merce è di buona qualità!" o al contrario una luce di perplessità ci sconsigliava in attesa di occasioni migliori.
L'ultimo giorno abbiamo lasciato il deserto per raggiungere la costa a Gabes. Qui, davanti ad una farmacia ho visto una BMW nuova fiammante, (del costo approssimativo di una casa ad Hammamet) "Evidentemente" ho pensato "un farmacista che gestisce bene i suoi affari può lavorare tanto da comprarsi una vettura così importante"... il commento è arrivato in testa immediatamente: "BELLO SCHIFO!!! Io voglio una casetta nella pace del Deserto, qualche animale ed un pezzettino d'orto, per macinarmi il mio grano ed assaporare ogni giorno il gusto di una vita che non posso che invidiare!"
A chi pensa che è facile parlare per un ricco turista italiano, rispondo che questo fortunato ricco turista ha avuto l'occasione speciale di amare questo mondo, mentre altri sono rimasti prigionieri di un albergo, a Port el Kantaoui o a Djerba, convinti di trovarsi a Porto Cervo o a Rimini... (tra parentesi, io per andare a Forte dei Marmi prendo il motorino!) La nostra assistente in albergo ci ha detto che "L'abbronzatura va via, mentre il ricordo ricordo di ciò che si vede resta per sempre dentro di noi."
Quando siamo ritornati in albergo ed abbiamo raccontato la nostra avventura c'era chi si mordeva le mani a sentirci dire cose tipo "Chi pensa che il minitour in 4x4 non valga la pena, non capisce una S***!!!" e "Non siamo stati via tre giorni, ma tre secoli!", "Se voi aveste tutte guide con questa capacità ed esperienza, ci sarebbe sempre la folla di gente che viene in Tunisia!"
A proposito del ritorno in albergo: ovviamente i nostri abiti tradizionali erano i più "veri" (si capiva dagli sguardi allibiti del personale di servizio), i nostri souvenir erano tra i più belli e meno cari e anche contrattare un prezzo nel souk di Monastir o di Sousse era un gioco da ragazzi
Di nuovo voglio dire grazie alla nostra guida, che ha saputo condurci nel cuore e nello spirito della Tunisia, di essere parte di un popolo semplice, che ama la sua terra ed il suo Deserto, rispettoso di usanze e culture antiche e preziose, così abbiamo scoperto una Tunisia che ancora prima di tornare in Italia, ci ha fatto venire il "Mal d'Africa"
Mi permetto di aggiungere alcune note di viaggio:
_"Squaraquaus": il problema è l'acqua, che contiene alcuni batteri che il nostro organismo non tollera. Fatevi consigliare dal vostro medico. Negli alberghi migliori un infermiere fornisce il servizio gratuitamente (si pagano solo i medicinali). NON bevete spremute e bevande fredde, acqua del rubinetto, mentre il the bollito non da' problemi.
_Acquisti: la cooperativa statale di Kairouan produce tappeti bellissimi, tirate alla grande sul prezzo e prima visitate un negozio in Italia ed un souk per chiarirvi le idee sull'acquisto. All'aeroporto di Monastir (e penso anche negli altri) c'è un fornitissimo negozio di souvenir che accetta i dinari, mentre in zona internazionale il tabacco per il narghilè si compra a stock industriali.
_Sicurezza: a chi mi diceva che i paesi Arabi sono pieni di rischi rispondo che io non mi sono mai sentito in pericolo.
_Alberghi: sono strutture da favola, mentre il servizio e i ristoranti sono un po' al di sotto delle aspettative di noi italiani, che in ferie vogliamo sempre il meglio (chiedetelo agli albergatori di tutto il mondo).
_Tatuaggi: Qualche volta all'hennè viene aggiunto un acido (pirogallico o piroqualchecosa) che può dare allergia alla pelle più delicata... fate attenzione
E A TUTTI BUON DIVERTIMENTOOOO!!!